“La questione della riapertura dello stabilimento Syndial di Cirò Marina va affrontata urgentemente, la ripresa delle attività sarebbe un segnale importante, specialmente inconsiderazione del periodo di crisi che sta attraversando il Paese, per l’intera collettività che vede nello stabilimento salino una grande opportunità occupazionale e produttiva”. Lo afferma il Sen. Domenico Scilipoti del Pdl durante un incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali. “Auspico, pertanto, che tutte le parti coinvolte in questa vicenda, a partire da Eni passando per gli organi competenti a livello regionale e provinciale, si siedano attorno a un tavolo valutando ogni possibile alternativa per una soluzione positiva del problema che ci permetta di restituire, nel più breve tempo possibile, l’impianto alla città”.
Non possiamo che augurarci una buona riuscita del progetto, ma allo stesso tempo siamo a dir poco scettici, non fosse altro che in campo scende anche Scilipoti, cosa che ci fa rabbrividire, e chissà perchè egli sbarca proprio a Cirò Marina.
Più che rabbrividire, la gente ha avuto cenni di conati di vomito, ai quali, per gratuita e benevole intercessione di alcune farmacie del luogo, si è ritenuto opportuno distribuire, fra coloro che hanno avuto la sfortuna di incontrarlo, un numero indefinito di anti emetici cosi da evitare spiacevoli inconvenienti.
Scilipoti chi?
Caro Michele,la tua analisi attenta e circostanziata deve però inchinarsi davanti al grande merito del Sen. Scilipoti, rappresentante dei calabresi, il quale con una mossa arguta e repentina, ancor prima che il termine divenisse di uso comune e senza nemmeno passare per l’Accademia della Crusca, ha regalato ai cultori della lingua italiana un neologismo fenomenale. Si legge a lemma su wikipedia:
scilipotismo
s.m.
Trasformismo politico (dal nome di Domenico Scilipoti).
Detto ciò, am fallit!
Un saluto
Dino
Pregiatissimo presidente, mi riesce difficile comprendere come una moltitudine di persone possa accordare, sia pure formalmente in deroga al buon senso, le più elementari azioni di civiltà e di rispetto ad un soggetto quale Scilipoti, seppur rappresentante di un ramo del parlamento nel modo che tutti conosciamo, ovvero subdolo e irrispettoso della volontà popolare, aggirata ed ingannata dall’esecrabile porcellum. Sono fermamente convinto, che il tempo della tolleranza civile sia terminato, e che la gente debba prendere coscienza della grave situazione in cui versiamo, e scalzare la vecchia classe politica, capace solo di esprimere soggetti avvezzi alle più svariate forme di illegalità, con una speciale predilezione per le cosiddette “mazzette”.
L’intervento dell’Onorevole Scilipoti, a favore della riapertura della Syndial, avrà lo stesso effetto, in termini di possibiltà effettive che ciò avvenga, di una mia eventuale presa di posizione contro la missione Nato in Afganistan. Non molto tempo fa, l’Onorevole Scilipoti (rimarco l’appellativo “Onorevole” con voluttà mista a disgusto, dal momento che lo stesso si è talmente inflazionato da essere diventato sinonimo di filibustiere, lestofante, manigoldo)si è reso protagonista di comportamenti tali da far vergognare l’ultimo degli atarassici. Tra le sue tante e interessanti attività di parlamentare, non si può non ricordare quella per cui diede vita ad una figura di parlamentare sui generis, il transfugo prezzolato, che ha a cuore le sorti della nazione e se ne fa carico con ATTI DI RESPONSABILITA’. Di fatti, se L’Italia può dirsi ancora tale, è per merito di un suo atto di responsabilità, allorchè decise, con patriottismo e sprezzo del pericolo, di accordare la fiducia al governo Berlusconi, tradendo il mandato elettorale dell’Italia dei Valori. Cmq, non voglio dilungarmi oltremodo, ma solo affermare con la forza della verità che Scilipoti altro non è che un novello predicatore del nulla, avulso dal più banale concetto di conoscenza e integrità morale, che si concede spudorate e disinvolte conclusioni sul merito di questioni, sulle quali, farebbe bene a tacitarsi.