Qualche giorno fa si è svolto presso il liceo di Cariati la festa di pensionamento di Ignazio Russo. Sono intervenuti il Dirigente Scolastico del Liceo, prof. Giuseppe Spataro, l’Ispettore Antonio Blandino, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Catanzaro, il prof. Santino Mariano, Coordinatore di Educazione Fisica dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Crotone, che ha consegnato una targa ricordo del Ginnasio Pitagorico e la nascita della Ginnastica Educativa a Crotone. I Dirigenti scolastici Luciano Crescente, Pierino Calabrò, Antonio Latanza e Gerardo Aiello, la prof, Dina Gangale, organizzatrice dell’evento, Luisa Vincenzo, in rappresentanza degli alunni e da Giovanni Pometti in rappresentanza dei collaboratori scolastici. Presente anche la Dirigente Scolastica, dell’Istituto Comprensivo di Cariati, Giuliana Rizzuti, insieme ai suoi Docenti collaboratori: Maria Caruso e Filippo Critelli e il Direttore di Segreteria dell’IPSIA di Cariati, Enrico Cuda. Il servizio al Liceo di Cariati per Ignazio Russo è durato 36 anni di cui 20 da Vice Preside.
Queste le parole del neo pensionato durante l’evento: “Carissimi colleghi ed amici, questo giorno è quello che sicuramente ricorderò sempre con tanta nostalgia e gratitudine, nei vostri confronti, per avere reso molto importante questo incontro, con la vostra gradita presenza. Giorni fa mi chiedevo “cosa dirò ai colleghi, quando dovrò salutarli?” E per non dimenticare le più importanti riflessioni del momento, ho preferito annotarle. Comunque non sto qui a tediarvi con discorsi retorici e formali. Vorrei solo dire ai colleghi presenti, specie quelli di Cariati o che gravitano nel territorio di questo Comune di continuare ad amare questa scuola, come l’ho amata io, con la volontà, la forza, la determinazione e l’entusiasmo dimostrato, in tanti anni di servizio, come se ogni giorno fosse il primo giorno di lavoro. Anche perché, la maggior parte di voi è stata formata, durante il periodo giovanile, in questa scuola e, quindi, e la vostra scuola. E’ risaputo che insegnare è una professione molto importante e tanti docenti sono professionisti seri e capaci di farlo. Ho capito, poi, che non bastava tutto questo, ma nel lavoro era necessario, anche, metterci passione, entusiasmo, impegno, volontà e presenza costante a scuola, per essere scuola e per fare scuola. I miei allievi conoscono bene il mio sincero interesse nei loro confronti, come alunni e come persone e sanno pure che ho sempre fatto e dato il massimo per incoraggiarli, stimolarli e tirar fuori il meglio, in ognuno di loro, specie nella vita sociale. Non contento di questo ho pure trovato il tempo necessario per realizzare e pubblicare un testo scolastico di Scienze Motorie e Sportive, per i Licei e le Scuole Superiori, dove è condensato tutta la mia ultra quarantennale esperienza lavorativa, utile a dare dignità ad una disciplina scolastica considerata dagli sprovveduti materia di serie B e bistrattata da alcune lobby letterarie. Ora, però, è il momento di chiudere definitivamente la lunga pagina lavorativa e professionale, per aprirne un’altra che sa di avventura, ma con un grosso bagaglio di esperienza di vita vissuta assieme agli altri. Sono convinto che il traguardo del pensionamento per alcuni rappresenta un sogno, per altri uno spauracchio da rimandare più in là possibile: in ogni caso segna un passaggio fondamentale e carico di significati. Desiderato o temuto, è comunque un cambiamento radicale che determina tensione: nell’intimo si alternano timori e speranze, progetti e incertezze ed anche un certo grado di stress, nel mio caso positivo. Già nel periodo che precede il pensionamento, ci si trova in una specie di limbo; non si appartiene ancora alla categoria dei pensionati, ma non si è più neanche del tutto parte del mondo dei colleghi, che guardano con un misto di invidia o compassione chi sta per andare via.
Penso che nel primo periodo di riposo prevale, comunque, l’euforia per l’inconsueto senso di libertà e di autonomia decisionale: non è più necessario sottostare a orari imposti, scadenze, ordini di capi e capetti; si ha finalmente la possibilità di dedicarsi alle proprie passioni. Credo, però, che il pensionamento è vissuto positivamente quanto più è una scelta volontaria, e quanto più le condizioni di salute sono buone, per cui diventa un’occasione preziosa da sfruttare, per prendersi maggiore cura di se stessi, dei propri cari, per mettere in atto progetti, anche osare quello che prima il proprio ruolo non permetteva. Mi avvio a concludere, ma non prima di aver ringraziato l’Ispettore Antonio Blandino, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Catanzaro, per le belle parole che ha speso nei miei confronti. Il prof. Santino Mariano, Coordinatore Responsabile dell’Ufficio di Educazione Fisica dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Crotone. Il nostro Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Spataro, per aver permesso questo incontro. Ringrazio, per la loro gradita presenza, i miei primi presidi Pierino Calabrò ed Antonio Latanza, il Preside dell’IPSIA di Cariati, Gerardo Aiello, la Preside dell’Istituto Comprensivo di Cariati, Giuliana Rizzuti e il Preside Luciano Crescente. Desidero ringraziare la collega Dina Gangale, per aver organizzato l’odierno appuntamento e tutti gli altri colleghi che lo hanno favorito. Un grazie di cuore va a tutti i compagni di lavoro che ho conosciuto: a quelli in servizio, a quelli che hanno fatto sempre il proprio dovere, a quelli che mi sono stati vicino e a tutti i presenti che non sono più in servizio in questa scuola. Ringrazio, inoltre, il nostro Direttore di Segreteria, Serafino Catalano, che ha sempre saputo essere disponibile e collaborativo col sottoscritto, specie, quando era Vice Preside. Vorrei ringraziare, pure, tutto il personale della segreteria, tra cui Peppino Santoro, Sisto Carpentieri, Aldo Paletta, Lillina Arcuri e Gaetano Fortino, per la cortesia e affabilità che hanno sempre dimostrato. Un grazie particolare va pure, per la loro gentilezza e disponibilità, ai collaboratori scolastici: Giovanni Pometti, Luigi Rizzuti e Leonardo Pecoraro. E per ultimi, non per importanza, ma perché sono nati dopo, vorrei esprimere la mia riconoscenza e la mia gratitudine a tutti gli alunni che mi hanno offerto la possibilità di crescere con loro. Sicuramente mi mancherete tutti. Vi saluto con grande emozione ed affetto e mi allontano sereno, con la consapevolezza di aver fatto, con tutte le mie forze, il mio dovere di educatore”.