La ricorrenza è stata celebrata nella mattinata odierna anche presso il Comando Provinciale di Cosenza dove il comandante, Col. t.ISSMI Giosuè Colella, in una cornice di doverosa sobrietà, imposta dal difficile momento storico che stiamo vivendo, alla presenza di una nutrita rappresentanza di “Fiamme Gialle” e di iscritti all’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia ha inteso partecipare ai militari tutti, oltre ai tradizionali auguri, il contenuto del messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dell’Ordine del Giorno Speciale a firma del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Saverio Capolupo. Il Colonnello, nel prosieguo della cerimonia ha sottolineando come la semplicità ed il rigore dei festeggiamenti non debbano scalfire il profondo significato della ricorrenza: testimoniare l’orgoglio di ogni Finanziere di appartenere ad un Corpo militare dalla storia plurisecolare, che ha sempre operato al servizio e nell’interesse esclusivo delle Istituzioni, come ben dimostrano i brillanti risultati conseguiti nel corso dei primi cinque mesi del 2013 (riassunti nella nota acclusa alla presente), segno tangibile di una “Guardia di Finanza” che rappresenta nel tempo fermo ed affidabile punto di riferimento per la collettività nazionale ed essenziale presidio a difesa della legalità, svolgendo un ruolo di fondamentale importanza ai fini del funzionamento del sistema produttivo del paese, concorrendo direttamente e indirettamente al suo sviluppo attraverso il contrasto di molteplici e differenziate forme di reato.
Lotta all’evasione fiscale
Nel settore all’evasione fiscale si evidenziano la scoperta di 17 tra evasori totali e paratotali, con una base imponibile recuperata a tassazione di oltre 31 milioni di euro, l’individuazione di 31 tra lavoratori in nero ed irregolari e la segnalazione di 14 datori di lavoro che hanno utilizzato tale manodopera. I controlli in materia di scontrini e ricevute sono stati oltre 1500 con una percentuale di irregolarità riscontrata superiore al 45 %, mentre l’azione contro i patrimoni illecitamente accumulati e a garanzia della pretesa erariale, trova riscontro nei sequestri già eseguiti, per oltre 2 milioni di euro, ed in quelli proposti, per oltre 3 milioni di euro.
Lotta agli sprechi del bilancio pubblico
Altrettanto serrata è stata l’intensificazione dell’azione a tutela delle uscite del bilancio pubblico, coerente con le esigenze di contenimento della spesa e dei processi di spending review, con l’obiettivo di individuare e prevenire sprechi e malversazioni ai danni del bilancio pubblico e salvaguardare gli standard dei servizi pubblici offerti. In tal senso è proseguita l’opera di vigilanza e repressione delle frodi nazionali e/o comunitarie e dei finanziamenti indebitamente percepiti con l’effettuazione di 37 interventi e l’accertamento di oltre 1,6 milioni di euro tra finanziamenti già illecitamente percepiti e/o autorizzati in attesa di essere erogati. La portata di tale attività è da valutare anche in prospettiva, infatti, oltre a permettere il recupero di risorse illecitamente percepite, mediante misure di aggressione patrimoniale, assicura l’immediata cessazione di erogazioni che, nella maggior parte dei casi, hanno un carattere di regolarità e sistematicità, garantendo risparmi sui bilanci pubblici futuri a tutto vantaggio di coloro che ne hanno effettivamente titolo. Nell’ambito dei controlli sulle “prestazioni sociali agevolate”, definizione che comprende tutta una serie di sussidi economici o materiali (affitti agevolati, esenzione dalle tasse universitarie, accesso all’edilizia popolare, gratuito patrocinio, buoni libro, ecc.) forniti da diversi enti pubblici (regione, provincia, comune, università, ecc.) in relazione alla posizione reddituale dei richiedenti, sono state individuate 9 persone che, mediante dichiarazioni non veritiere, hanno ottenuto benefici non spettanti da parte delle amministrazioni competenti: sono i cosiddetti “falsi poveri”. Con riferimento a sprechi ed irregolarità nell’amministrazione pubblica si segnala l’effettuazione di 25 interventi nel settore dei danni erariali per un importo accertato di oltre 450 mila euro.
Aggressione dei patrimoni della criminalità economica ed organizzata
Il contrasto alla criminalità organizzata ed economica costituisce una priorità strategica della Guardia di Finanza. Lo scopo prefisso è duplice: aggredire i capitali illecitamente accumulati, col mezzo della confisca di beni e proventi delle attività delittuose oltre che delle aziende finanziate con capitali mafiosi e prevenire la formazione di patrimoni criminali, attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette, le ispezioni antiriciclaggio. La provincia vibonese è tristemente connotata dalla presenza di forti e pervasive consorterie criminali e quindi alta è l’attenzione del Corpo che, in questi primi cinque mesi dell’anno, hanno realizzato confische per quasi 6,4 milioni di euro e proposte di sequestro per circa 77 milioni di euro. Nel particolare sono stati conclusi 23 accertamenti patrimoniali che hanno interessato 269 soggetti tra persone fisiche e giuridiche, di questi 86 sono stati anche destinatari di provvedimenti di sequestro. A tal proposito si ricordano alcune delle operazioni di servizio di maggior rilevanza concluse nel periodo: Libra, Business Car, Black Money.