di Ignazio Russo. Rilanciare l’aeroporto Sant’Anna per far uscire dall’isolamento tutto l’alto Ionio calabrese. E’ l’accorato appello che Vincenzo Rogolino, Segretario Generale Fast/Confsal Calabria lancia in una lettera al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi nel metterlo al corrente, se ce ne fosse bisogno, degli handicap infrastrutturali della nostra regione. Presentandosi come “organizzazione sindacale che rappresenta circa trentamila iscritti nella Regione Calabria ed è organizzata nel settore Infrastrutture e trasporti dove risulta essere firmataria dei contratti nazionali di categoria”, nella missiva Rogolino spiega di aver deciso di prendere carta e penna sulla scia delle riflessioni oggetto, di un convegno tenutosi presso l’aeroporto ‘Sant’Anna’ di Isola Capo Rizzuto, “area fortemente compromessa dal punto di vista infrastrutturale e quindi dei collegamenti”. “Le vogliamo evidenziare lo stato di forte disagio e isolamento patito dalle popolazioni calabresi – scrive il segretario Fast/Confsal Calabria – Infatti per via ferroviaria i mezzi di collegamento sono inesistenti, con pochissimi servizi e in orari impensabili: raggiungere Crotone da Reggio Calabria è impresa ardua e lo stesso vale per il resto dell’Italia.
Non si può dire meglio – prosegue la lettera indirizzata al ministro Lupi – dei collegamenti per via stradale che comunque privano di mobilità il grosso della popolazione insistente nella suddetta area”. Per tali motivi, secondo la Fast/Confsal Calabria, “l’unico vettore che potrebbe dare una immediata risposta e ovviare a tali incresciose situazioni sarebbe proprio il rilancio della struttura aeroportuale che consentirebbe un’alternativa seria all’uscita dall’isolamento di circa cinquecentomila anime residenti nell’area denominata dell’Alto Jonio Calabrese”. “Volutamente non citiamo dati e ipotesi. lasciando a lei – si legge ancora nella lettera – ogni valutazione tecnica e politica che certamente saprà cogliere attraverso i suoi collaboratori, una cosa, quella sì gliela chiediamo – conclude Rogolino – non si dimentichi della Calabria,da tanto tempo diventata terra di nessuno”. Anche il presidente dell’associazione “Cariatesi a Milano”, Giuseppe Parise, ha preso posizione sulla questione dei trasporti e ci ha dichiarato che solleciterà il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, a rivolgere particolare attenzione allo scalo aereo di Crotone, al fine di potenziarne i collegamenti col Nord Italia, anche come alternativa alla carenza di tratte ferroviarie su queste distanze.
Cara Domenica, il Suo discorso non fa una piega, ma una spiegazione forse per tanta enfasi sugli stabilimenti balenari c’è: secondo me si chiama nepotismo, raccomandazioni, amicizie da mantenere ecc ecc.
Leggo sul sito della Regione Calabria che sono stati stanziati ben 52 milioni di euro per la riqualificazione degli stabilimenti balneari(per l’esattezza 105 imprese)della nostra beneamata Regione…ok..lo fanno certo per incrementare il turismo..ok anche per questo…ma la domanda sorge spontanea:non era meglio utilizzare tale denaro per mettere in funzione il benedetto aeroporto di Crotone e dar modo alla gente di venire in modo agevole in questo posto? Considerando che la 106 fa schifo,la Salerno-R.c.peggio che andar di notte e se trovi posto su qualche autobus arrivi tutto scassato..dimenticavo:treni manco a parlarne!Da casalinga ignorante vi chiedo:che senso ha elargire tanto denaro a queste imprese per riqualificare i loro stabilimenti balneari senza prima pensare a come far arrivare qualche turista o far rientrare qualche nostro emigrante?…Mah..saro’ pure ignorante ma credo che un po’ di logica nel mio discorsetto c’e’…o no?
Gli appelli vanno bene, ma non bastano: la situazione della fascia jonica è più che drammatica, non sembra concedere speranze di alcun genere. Credo che la Calabria farebbe volentieri a meno della provincia di Crotone, e l’Italia farebbe volentieri a meno della Calabria… In quale altro modo potrebbe spiegarsi tanto isolamento? Ci stanno scientificamente condannando ad essere una Calabria di serie B in una Italia di serie consimile… Questa nostra condanna si chiama ‘damnatio memoriae’, almeno fino alle prossime elezioni, cioè fino a quando ci sarà bisogno anche dei voti dei calabresi e dei ‘crotonesi’ per consolidare antichi centri di potere o fondarne di nuovi. Ma tutto questo sistema e il conseguente gioco delle parti li conosciamo da sempre e questo insistito, persistente, rimarcato isolamento ne è causa ed effetto al contempo: ci stanno recidendo dall’Europa, la Grecia e la Magna Grecia sono ormai solo categorie dello spirito (pure di pochi, temo) o slogan per manifestazioni da finanziare. C.A. Amoruso.