Dopo la visita effettuata presso il Cara di Sant’Anna dall’europarlamentare del M5S Laura Ferrara (leggi notizia) arriva la risposta della Misericordia di Isola Capo Rizzuto: “Per quel che riguarda l’asserita “poca trasparenza”, relativa alla gestione dei servizi eroganti all’interno del Cara, si riferisce che avrebbe potuto e dovuto preliminarmente documentarsi anche tramite il sito ufficiale del Ministero dell’Interno (consulta convenzione). Palesemente errate sono state le dichiarazioni relative alla gestione sanitaria del Centro: tutti gli ospiti della struttura sono infatti iscritti al sistema sanitario nazionale e tutti gli accertamenti clinici specifici vengono effettuati presso la locale azienda sanitaria. Non corrispondente al vero, quindi, è la dichiarazione secondo la quale le strutture sanitarie pubbliche non sono coinvolte nell’assistenza medica ai richiedenti asilo. Peraltro i servizi sanitari erogati secondo convenzione all’interno della struttura, presso il locale presidio medico, possono essere equiparati a quelli di una comune guardia medica”.
“A ciò si aggiunge che ogni visita medica e più in generale qualsiasi interazione con gli ospiti, avviene attraverso i mediatori linguisti e culturali del Centro. Abbiamo ragionevoli dubbi – continua la nota della Misericordia – di ritenere che gli ospiti siano in grado di effettuare un’anamnesi di tipo medico, e soprattutto abbiamo seri dubbi che ne abbiano competenza i collaboratori che hanno accompagnato la Ferrara. Per quanto riguarda il buono economico si ribadisce che secondo convenzione lo stesso è usufruibile all’Interno della struttura e che i prezzi praticati sono conformi a quelli indicati sulle fatture di acquisto. Si riferisce poi che il valore dell’Euro è stabilito dagli scambi dei mercati finanziari internazionali e non come riferisce la Ferrara che “il valore reale di due euro e cinquanta dipende, in ultima analisi, esclusivamente dall’effettivo controllo sui prezzi praticati all’interno del Centro”. Per quanto riguarda i bagni in comune si fa presente che in tutte le case degli Italiani il bagno è usato comunemente dagli inquilini che vi abitano. Le pulizie sono effettuate secondo modalità prescritte in convenzione”.