La «sfida deve ripartire dal territorio, dall’ambiente, dalla riorganizzazione dei servizi ai cittadini, con un grande lavoro aperto al contributo di tutti gli attori sociali». Sono le parole con le quali il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci ha concluso la tavola rotonda “La legalità come fattore di sviluppo – Una sfida per le istituzioni locali della Calabria” organizzata sabato scorso dal prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino presso l’aula magna dell’università Mediterranea.
«Reggio Calabria deve investire di più nella cultura dello Stato, della legalità, delle Istituzioni» ha sottolineato Bocci: «La grande scommessa del Sud sono i giovani che possono contare su di un territorio che ha straordinarie potenzialità. La magistratura e le forze dell’ordine su questo territorio stanno conseguendo risultati importanti ed anche in queste zone si rivela fondamentale la centralità della prefettura, espressione della volontà dello Stato di andare sino in fondo per ripristinare la legalità e diventare un punto di riferimento per la società».
L’iniziativa di sabato si inserisce nell’ambito del Progetto “EU.praxis – percorsi per la diffusione della cultura della legalità – Pon Sicurezza 2007-2013”. Intanto, nel pomeriggio di venerdì lo stesso sottosegretario – accompagnato dal capo dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del ministero dell’Interno, Elisabetta Belgiorno – aveva presieduto in prefettura una riunione con le commissioni straordinarie che guidano i nove comuni del reggino sciolti per infiltrazioni mafiose (San Luca, Africo, Siderno, Taurianova, San Ferdinando, Melito Porto Salvo, Casignana, Montebello Jonico ed Ardore). E’ stata la prima di un ciclo di incontri che Bocci terrà con le commissioni straordinarie delle altre province della Calabria e delle altre regioni nelle quali i comuni sono stati sciolti.