Con una lettera indirizzata al Commissario ad acta, Massimo Scura e ai vertici provinciali, il Sindaco, Roberto Siciliani, ha chiesto, motivandone ampiamente le ragioni, una urgente integrazione del budget, assegnato alla Casa di Cura S.Rita, al fine di interrompere, ciò che si sta perpetuando dal 2010 “un crono-programma finalizzato a sfiancare, dissanguare e portare alla chiusura la Struttura di Cirò Marina”, come si legge testualmente. Roberto Siciliani, parlando anche a nome dei sindaci di Cirò, Strongoli, Crucoli, Melissa, Verzino, Umbriatico, San Nicola dell’Alto, Pallagorio, Casabona e Carfizzi, parla di “sconcerto e viva preoccupazione nel leggere le risorse assegnate alla Clinica S.Rita” che così rimanendo, vedranno costretta l’azienda “In assenza di una rapida soluzione a licenziare tutti i dipendenti e l’avvio delle pratiche connesse alla liquidazione volontaria dell’impresa.” D’altronde, continua la lunga lettera “a parte l’ingiustificato dirottamento delle risorse finanziarie dell’ex Fondazione Campanella (che per logica dovevano restare nella disponibilità della macroarea centrale della Regione) e la plateale sperequazione che si evidenzia nella redistribuzione delle stesse risorse finanziarie (6 milioni di euro su 11 dirottati nella provincia di Cosenza ed addirittura 2 milioni nella provincia di Vibo Valentia a fronte dei miseri 670 mila euro destinati alla provincia di Crotone) quello che risalta maggiormente agli occhi è la pervicace volontà di punire, mortificare, castigare e penalizzare la Casa di Cura S. Rita di Cirò Marina. La Casa di Cura, infatti, non solo non aumenta di un euro la dotazione finanziaria assegnata (rispetto all’insufficiente ed incapiente budget del 2014) ma, addirittura, subisce una riduzione del tetto contrattuale pari ad un importo di 50 mila euro su base annua.” “E’ compito del Territorio, prosegue la nota, e dei rappresentanti legittimamente eletti, evitare tutto questo attraverso azioni finalizzate a neutralizzare questo evidente e prolungato progetto persecutorio. D’altra parte, lo sconcerto ed i motivi di preoccupazione, risultano ancor più amplificati e giustificati dal fatto che – già in sede di Conferenza dei Sindaci e di confronto programmatico con il Commissario Straordinario dell’ASP di Crotone – tutti i Sindaci del distretto cirotano avevano evidenziato il rischio che incombeva sulla Casa di Cura S. Rita di Cirò Marina. Dovrebbe essere noto a tutti, inoltre, il fatto che nel distretto sanitario di riferimento (con un bacino di utenza di circa 60.000 abitanti e ben 11 comuni viciniori) la Casa di Cura S. Rita è l’unica struttura ospedaliera esistente.
Questo dato, tra l’altro, si accompagna con il fatto che il nostro comprensorio, è caratterizzato anche dalla totale assenza di posti letto della rete territoriale (RSA, RSA medicalizzate, Case Protette e Riabilitazione Estensiva) e, questo, pur in presenza di ben 606 posti letto accreditati ai privati in altre zone della provincia. E’ impensabile che con il budget appena assegnato, la Casa di Cura S. Rita possa continuare a gestire i 47 posti letto con ben 60 dipendenti e collaboratori, in quanto non è sufficiente neanche a coprire i soli costi delle dotazioni organiche imposte. Poi, il Sindaco, citando la “minacciata sospensione del rapporto di accreditamento agli erogatori privati accreditati che non dovessero sottoscrivere gli accordi contrattuali” – di firmare atti che vanno ad intaccare fortemente la sfera patrimoniale dei soggetti coinvolti, ponendo gli Amministratori della Struttura Sanitaria in una condizione di assoggettamento sostanzialmente finalizzata a compiere azioni contro la propria volontà, ribadisce che oggi, più di prima, nonostante le gravi difficoltà di gestione, la Casa di Cura svolge, nel panorama sanitario del territorio di riferimento, una funzione fondamentale e praticamente insostituibile ed è, quindi, necessario, più che mai, evitare la chiusura di questa struttura che determinerebbe la cancellazione dell’intera vasta area del cirotano dal sistema sanitario provinciale, non sottovalutando che, con la eventuale chiusura della Casa di Cura, 60 lavoratori e 60 nuclei familiari sarebbero destinati al licenziamento ed alla disperazione. In considerazione di quanto detto, la nota concludendo quindi ha chiesto al Commissario l’immediata riconsiderazione della posizione della Casa di Cura “Santa Rita” attraverso una equilibrata integrazione del budget da incardinare sull’effettiva capacità produttiva della struttura, anche perché, viene ribadito che, nonostante, gli investimenti realizzati dalla proprietà ed il raggiungimento degli stessi obiettivi richiesti dall’ASP (come il miglioramento dei livelli di appropriatezza, il raddoppio degli interventi di alta specializzazione e l’incremento della capacità produttiva) nulla è cambiato, tutto è rimasto fermo al 2010, quando il Direttore Generale pro-tempore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone aveva imposto solo a questa struttura una decurtazione del budget annuale pari al 69% .”
E del distretto sanitario,che ha nel poliambulatorio la sua centralità,che è in fase di netto ridimensionamento,per non dire smantellamento,il nostro sindaco,ripresosi dopo un lungo torpore che fa,non ne parla?