Eni e le trivellazioni un argomento che di continuo fa discutere politici, associazioni e cittadini affinché cambi l’atteggiamento del cane a sei zampe per quanto riguarda il danno che di continuo provoca con l’estrazione del metano nel mare al largo di Crotone. Erosione della Costa, Prezzo del metano più elevato che in altre città, nessuna ricaduta occupazionale nonostante la desertificazione occupazionale creatasi a Crotone dopo la deindustrializzazione, Royalties che ai comuni arrivano con anni di ritardo (in questo caso la colpa è della Regione), argomenti che dovrebbero vedere uniti tutti i politici di ogni colore, associazioni e sindacati per chiedere, finalmente, il giusto conto all’Eni per il danno che sta provocando alla costa crotonese ed ai cittadini da decenni.
Ciò non avviene, si nota invece un continuo botta e risposta tra politici e responsabili di movimenti sull’argomento trivellazioni. L’ultima risposta in ordine di tempo è quella che segue a firma Emilio De Masi (Mov.139):
“Ho difficoltà ad interpretare la nota stampa emanata ieri (26 agosto) dal PD quale replica, probabilmente, alla mia proposta sulle questioni delle trivellazioni. E quindi ne approfitto semplicemente per una precisazione di carattere sia politico che normativo su cui gli esponenti del PD sembrano davvero distratti.
La richiesta di un’ordinanza sindacale di necessità, riferibile a quel c.d. “principio di precauzione” (introdotto dal Trattato istitutivo dell’Unione Europea e disciplinato in Italia nel D.Lgs. 152/2006) che motiva l’adozione di misure cautelari laddove sussistano rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini, anche in situazioni di incertezza scientifica, avrebbe effetti, almeno temporanei, di inibizione o sospensione di ogni attività d’ispezione e trivellazione.
Il meritorio atto di indirizzo del nostro Comune che risale al 2013 è ormai privo d’influenza diretta sulle richiamate attività. Mi permetterei pertanto di ribadire la proposta rivolgendomi direttamente al Sindaco che potrebbe procedere ad emanare quell’ordinanza nella consapevolezza che ogni gesto istituzionale che si prefigga di scongiurare rischi di stabilità al territorio è, al di là di tutto, un preciso dovere di chi detiene un’alta responsabilità pubblica.
Nel caso, inoltre, fossero dirette a me allusioni circa un mio disincanto prolungato verso tali questioni ed un improvviso e calcolato ritorno di fiamma, devo rilevare l’imperdonabile disattenzione di chi evidentemente non ha seguito l’intensa attività svolta in Consiglio regionale anche sulle questioni ambientali e riconosciute e talora apprezzate anche da parte degli avversari.
Nessuno, neanche il PD può da un lato confutare integralmente l’attività amministrativa della Giunta comunale di Crotone (come fatto qualche settimana addietro da parte del commissario cittadino) e dall’altro giudicare come frutto di intenzioni elettorali una proposta che non disturba nessuno, salvo, evidentemente, che l’inattaccabile funzione del “manovratore””