“Fuori la mafia, dentro la musica”. Questo lo slogan del progetto musicale del noto gruppo , il “Parto delle Nuvole Pesanti” che è stato presentato mercoledì sera, nel teatro Alikia di Cirò Marina, con un service promosso e organizzato dal Lions Club Krimisa di Cirò Marina. A fare gli onori di casa, Floriana Maietta, presidente del Club, che ha sottolineato l’intento dell’iniziativa ringraziando in apertura le autorità intervenute e i presenti. In effetti è stato un tavolo composto dalle massime autorità Comunali e Provinciali a relazionare sul tema, che, come punto centrale hanno trattato lo stretto rapporto fra beni confiscati alla mafia, modalità di gestione e speranze di rilancio e i limiti della legislazione attuale, frenata da una burocrazia lenta e spesso farraginosa. Nei loro brevi ma significativi interventi, il Prefetto di Crotone, De Vivo, il Commissario prefettizio di Cirò Marina, Massimo Mariani, il Giudice Lucente, il presidente provinciale di Libera, Antonio Tata, il presidente la commissione richiedenti asilo, Fabrizio Gallo, hanno delineato e focalizzato l’attenzione, ognuno per le proprie competenze e conoscenze, della complessa materia che ruota attorno a tutto l’iter procedurale dei beni confiscati alla Mafia, dal momento che si riesce finalmente a completare la confisca, frutto di un grande lavoro delle forze dell’ordine, presenti con le massime autorità provinciali e locali, alla difficoltà poi dell’assegnazione definitiva ai soggetti richiedenti, pubblici o privati che sia.
“Passa troppo tempo dal momento della confisca all’assegnazione, lasciando quindi il tempo alla criminalità di danneggiare se non distruggere lo stesso bene confiscato, anche attraverso velate ed esplicite minacce”, come hanno dichiarato il Commissario Mariani e il prefetto De Vivo. Responsabilità anche politica, come ha aggiunto De Vivo, dovuta alla carenza di personale in capo all’agenzia Nazionale assegnazione beni confiscati e a una legislazione relativamente giovane che andrebbe perfezionata e aggiornata. I due miliardi circa di beni confiscati infatti, come ha detto Massimo Mariani, producono un’irruzione di risorse economiche nel mercato da determinare una stortura nel sistema economico, perché frutto di azioni criminose e illegali. Per questo, ha aggiunto Mariani, “la gestione di questi patrimoni sequestrati è la sfida, lo Stato deve accelerare l’azione di restituzione di tali beni alla collettività”. Una collettività che vede oggi essere rappresentata in molte regioni d’Italia, dall’incessante lavoro di Libera che, con l’ariete Don Ciotti, sta cercando di scardinare un sistema malato e restituire alla comunità il diritto di vivere nella libertà e nella legalità. Una libertà che nel mondo cooperativistico da Corleone alla Calabria e oltre vede impegnata la società civile, l’associazionismo e cooperativistico, in prima linea, laddove produce, cultura di legalità ma non solo, anche imprenditoriale e di innovazione. E’ questo sostanzialmente il progetto musicale del Parto delle Nuvole Pesanti che hanno abbracciato una Calabresità che vuole alzare la testa e che, probabilmente, attraverso la musica può favorire il diffondersi di una cultura nuova, di speranza e di libertà. Mancavano i giovani, al Teatro Alikia, forse perché “stanchi di parole e di cattivi esempi”, come qualcuno uscendo ha detto.