Anna Tatangelo, la bella artista di Sora (Frosinone), ultimamente cimentatasi con ottimi risultati nel ruolo di conduttrice televisiva al fianco di Carlo Conti nel programma di Rai Uno “I migliori Anni”, ha chiuso i festeggiamenti civili in onore della Madonna di Manipuglia, protettrice di Crucoli, deliziando martedì 17 maggio una Piazza Di Bartolo gremitissima di gente giunta in massa anche dai paesi limitrofi, nonostante scrosci di pioggia che hanno tenuto tutti col fiato sospeso, con il suo live quasi totalmente in acustico (ad accompagnarla solo due chitarre ed una tastiera) che, per quanto poco espressivo dal punto di vista delle sonorità in ambienti aperti, è ampiamente coinvolgente grazie alla voce imperturbabile ed alla sorprendente capacità di interazione col pubblico dimostrate dalla giovane compagna di Gigi D’Alessio. Il quale, dato non irrilevante, è stato apertamente citato dalla Tatangelo solo nel presentare il brano “O’ core e ‘na femmina” che i due hanno da poco inciso in duetto per l’album “Malaterra” dell’artista napoletano. Per il resto una piacevole carrellata dei propri successi, raccontando i suoi esordi sanremesi (2002) e le successive sei partecipazioni al Festival, per una carriera di oltre 13 anni costellata da sei album, 25 singoli, oltre 700mila copie vendute ed una sfilza di dischi d’oro e di platino che poi spiegano un successo ininterrotto nel panorama musicale italiano.
Attesa con trepidazione soprattutto da decine di giovanissimi fans assiepatisi da ore ai piedi del palco, la Tatangelo, preceduta dal comico catanzarese Piero Procopio che ha intrattenuto la piazza per un’ora di pura e piacevole comicità, è apparsa sotto i riflettori alle 22,55, con un look semplice di jeans, giubbino e sciarpa, aprendo il concerto con “Non volevo niente”, tratto dal suo ultimo album “Libera”, uscito appena dopo la sua partecipazione a Sanremo 2015 con il brano omonimo. E proprio i suoi anni sanremesi sono stati ripercorsi dalla cantante attraverso i pezzi che più di altri l’anno portata al successo fin dagli esordi nella categoria Giovani con “Doppiamente Fragili”, passando poi da “Ragazza di periferia”, finalista tra i big nel 2005, dalla maturazione di “Essere una donna”, con cui arrivò terza l’anno dopo e prima tra le donne, all’attualità di “Il mio amico”, dedicato a chi vive le problematiche legate alla propria omosessualità. La canzone partecipò al Festival di Sanremo 2008, classificandosi al secondo posto e proposta anche in duetto con Michael Bolton.