Circa il dispotismo del presidente della Provincia Nicodemo Parrilla e dei consiglieri della Provincia che decidono l’accorpamento del Liceo Scientifico di Cirò al Gangale di Cirò Marina, senza tenere conto del deliberato del consiglio comunale della giunta Francesco Paletta, in una nota della filosofa cirotana Maria Francesca Carnea. L’autodeterminazione degli amministratori della Provincia di Crotone, scrive la Carnea- Provincia che si trova, sotto ogni aspetto, in ginocchio, e che sembra giochi al suicidio, si permette e arroga il diritto di prendere decisioni riguardo il Liceo Scientifico di Cirò, non tenendo conto dell’assurdità per una decisione autarchica che non tiene nemmeno conto della Delibera della Giunta Comunale di Cirò, ratificata all’unanimità da maggioranza e minoranza durante il Consiglio Comunale del 24 u.s., che si è espressamente pronunciata nella volontà di mantenere l’autonomia, e nessun accorpamento con qualsivoglia istituto in Cirò Marina, a rispetto dell’indipendenza e dell’identità di una lunga tradizione culturale nel territorio.
![Maria Francesca Carnea](http://www.ilcirotano.it/wp-content/uploads/2017/12/Maria-Francesca-Carnea10-300x225.jpg)
Ma a quale regime siamo sottoposti? scrive la filosofa- Come si fa ad essere e disporre della carica di amministratore, in modo così irriverente? Come si fa a non tenere conto del fatto che l’espressione di una Delibera Comunale, ratificata all’unanimità, è espressione istituzionale e della volontà di una Comunità? Si può arrivare ad essere così autoreferenziali impoverendo ancora di più, nei principi e nel rispetto delle istituzioni, una Provincia già martoriata, grazie anche ai nuovi amministratori, che sembrano usciti dal paese del vattelappesca? È possibile mai prosegue furiosa la Carnea- che nella nostra Calabria dobbiamo fare la guerra per la sopravvivenza di strutture educative, senza le quali ancora di più si rischia il deperimento sociale? E a che gioco si vuole giocare ancora? A far scomparire, liquefare la fascia ionica nei suo servizi? “Amministratori della Provincia di Crotone, presidente Parrilla, abbiate consapevolezza di essere dei calabresi che non devono affossare la Calabria per la parte provinciale di cui siete responsabili”, sottolinea Maria Francesca Carnea- e che gli atti di autoritarismo vengono rimandati al mittente. Cercate soluzioni, non per fare guerre inutili ma per costruire quella cultura di cui la Calabria è stata vanto e viatico nel mondo. Abbiate la consapevolezza della responsabilità e non dell’ignobile propaganda votata alla facile soluzione, non curanza della volontà delle Comunità che non asseconderanno le ridicole prese di posizioni che solo inutili idioti, parafrasando Papa Francesco, possono pensare di argomentare. Il Liceo di Cirò è tratto culturale distintivo della nostra Comunità, elemento di tradizione che non può essere, per imperioso dispotico provvedimento, cancellato o accorpato alla qualsiasi altra realtà. Si cancellano le cose inutili, gli atti di irresponsabilità! Precisa la studiosa -Ciò che è fonte di cultura e ricchezza della tradizione del nostro territorio non può essere oggetto di scarto ad opera di, fin troppo, superficiale capacità amministrativa. Nel caso l’autodeterminazione lo abbia fatto dimenticare, ricordo che facciamo parte di una Repubblica democratica, l’Italia, e la Calabria ha bisogno di buoni e responsabili amministratori, che non tagliano, fondono, accorpano, creano assistenzialismo, ma lavorano per evitare la liquefazione e l’impoverimento del proprio territorio e, in questo caso della fascia Ionica della Calabria; lavorino altresì per evitare la frammentazione identitaria a salvaguardia delle identità territoriali dei Paesi. Scriveva d. Sturzo: Non è moderno il male di una vita pubblica moralmente inquinata: sotto tutti i cieli, in tutte le epoche, con qualsiasi forma di governo, la vita pubblica risente i tristi effetti dell’egoismo umano… e, aggiungo, risente dell’autocratico potere che menti, non illuminate, gestiscono, dimenticando che si è responsabili di un bene comune e che si opera per un bene comune. “Laddove non si è in grado di fare politica, per cortesia abbiate senso di umiltà e fate spazio” scrive la Carnea. Cirò e la sua gente-conclude-” hanno bisogno di vita e non di morti annunciate, hanno bisogno che il proprio Liceo Scientifico permanga come carattere identitario e culturale. Ergo: osate ricordare che siete amministratori atti a servire le Comunità non a impoverirla, soprattutto nell’aspetto delicato nelle sue istituzioni educative”.
Caro Giuseppe, metto solo il nome perchè non penso sia importante chi scrive, ma quello che dice !
Anche per esempio sulle congratulazioni ad Antonio Malena per la sua vittoria non è scritto il cognome. Comunque il mio pensiero non attaca nessuno….chi ha posti di responsabilità deve accettare qualche critica e non solo i complimenti quando tutto va bene.
Poi voi se fate mettere l’Email potete sempre arrivare alla fonte, o no ? ( lo ammetto sono ignorante in materia).
Comunque potete pubblicare il tutto ora avete i dati.
Grazie e scusa per la mia piccola protesta.
Perchè la redazione ha pubblicato solo un mio commento ? erano due, ma il più lungo e interessante non è piaciuto a qualcuno ! perchè ? erano cose vere e non erano presenti offese. Allora è inutile leggere e partecipare.
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Perchè nello storico e bellissimo borgo di Santa Severina, più piccolo di Cirò, tutto ciò non accade ? Prendete esempio……
Vorrei capire e sapere cosa ne pensano i dirigenti scolastici dell’ omnicomprensivo di Ciro’.
Chi tace..
Non conosco i particolari di questo discutibile provvedimento, ma credo, al di là dei giochetti strani che si consumano a dispetto di una comunità, che il Liceo di Cirò sia un presidio culturale da difendere con le barricate!