Conoscenza e Mistificazione in una nota del professore Francesco Mussuto sulla figura di Luigi Lilio, dopo le recenti querelle sul suo luogo di nascita anche se ormai da anni comprovata nella terra di Cirò, grazie alle preziose scoperte di documenti inequivocabili del ricercatore, professore Francesco Vizza, col solo fine di-” smontare tutto il lavoro di anni di ricerche, studi, convegni, dibattiti, pubblicazioni dandone un risalto mass–mediatico ad ampio spettro”, da parte di chi invece non ha nessun titolo per asserire il contrario basandosi solo su fantasie, La risposta potrebbe essere una e sola una- scrive Mussuto- :” la smania di “grandezza” circondata dall’aureola di certa saccenteria e da un narcisismo spasmodico di apparire”. “Chi scrive è stato Assessore alla Cultura del Comune di Cirò, ruolo ricoperto durante l’Amministrazione Caruso (2017) e l’Amministrazione Paletta (2017-2022)”.
Lasciata la querelle su S. Nicodemo, ora è toccato a Lilio anch’egli fatto nascere di proposito di Psycrò / Sikròs, Psychrò nel territorio di Roccella Ionica. Vincenzo Naymo in un articolo del 2019 pubblicato sulla “Rivista storica calabrese, anno XL, pp. 221-228”, scrive il ricercatore Vizza- “avvalendosi di un documento di età angioina (dicembre 1339) che riporta un appezzamento di terreno in località Psicrò nel territorio dell’attuale Roccella, avanza l’ipotesi che sia questa località il luogo di nascita di san Nicodemo eremita Basiliano. La “nuova Psicrò” è situata in un luogo impervio forse mai abitato. Il documento precisamente riporta: “Item Aporium Peregrini Fasani, in loco qui dicitur Psichro, dividitur sic: ex uno latere est vallonis de Chalipo et terra que dicitur de Sfaxolinco, ex altro latere precipicium Precuse et Condo, ex alio latere est terra Hugolotti Trentavacta, ex alio latere est precipicium dicitur de Ypsichro”. Dunque Luigi Lilio come San Nicodemo, per assurdo, potrebbero essere nati sotto il dirupo, oggi diremmo “ntu carafunu” forse mai abitato sito nei pressi di Roccella e non a Cirò. Ipotesi molto suggestiva e priva di fondamenti visto che già nel 500 Cirò era il bacino della cultura.
“Innanzitutto mi preme ricordare che il 18 Giugno 2010 abbiamo avuto a Cirò come ospite d’onore il Prof. Antonino ZICHICHI”, prosegue Mussuto- illustre uomo di scienza a livello mondiale, per inaugurare il Museo dedicato a Luigi LILIO. In quella occasione Zichichi ha tenuto un’accurata “Lectio Magistralis” rimarcando: “La genialità di Lilius sta nell’aver individuato il terzo movimento della Terra prima ancora della nascita della scienza, avviata da Galileo Galilei: un’intuizione impensabile per quei tempi, che portò Lilio a redigere il “calendario perfetto” , quello oggi accettato ed in uso da sei miliardi e mezzo di persone , quasi l’intera popolazione del pianeta.” Da ricordare come lo stesso scienziato suggeriva l’Istituzione della Giornata Nazionale del Calendario Gregoriano di cui è autore Luigi Lilio e da lì a poco il 23 luglio 2010 fu presentata in Parlamento la proposta di legge da parte di un gruppo di deputati, tra cui il nostro On.le Nicodemo Oliverio, ma che ancora aspetta di essere discussa e riconvertita in legge.
Con l’entrata in vigore della Legge Regionale del Calendario in memoria di Aloysius Lilius n. 52 del 6.11. 2012, a Cirò a partire dal 2013 in poi ci sono stati ogni anno Convegni sulla figura di Lilio e non solo, con la partecipazione in qualità di relatori di studiosi e accademici di altissimo spessore culturale e la collaborazione di Associazioni Culturali e Istituzioni Pubbliche.
Cirò, un piccolo borgo, con ben 4 Musei- prosegue il prof. Mussuto– ogni anno vede la partecipazione di tanti studenti provenienti da ogni parte della Calabria, e non solo, e di tante persone provenienti da ogni parte d’Italia. Minare le fondamenta di un personaggio come Luigi LILIO, significa non solo veicolare un’immagine negativa del paese, ma anche incidere negativamente sulla sua economia, già ridotta ai minimi storici. Non si vuole di certo sostenere e promuovere “il falso” per attrarre turisti e visitatori, ma nemmeno tacitare sui suoi attrattori culturali che la Storia ci ha consegnato in modo giusto e veritiero. Chi sostiene il contrario o rema per altri lidi o lo fa in malafede. Il tempo è galantuomo.
Bene ha fatto il Prof. Vizza che con una lettera aperta ha smentito punto per punto le tesi della Nostra su Luigi Lilio, che condivido pienamente.
L’opera di Lilio si inserisce a pieno titolo nell’irripetibile Rinascimento Italiano che successivamente con l’avvento del sistema copernicano, contribuì al crollo dei dogmi dell’era medievale. Pose la Scienza, il suo Genio, al servizio della Fede in un continuum di conoscenza. Verrebbe da pensare che se Lilio non avesse avuto l’occasione di proporre alla Chiesa del tempo il suo ambizioso Progetto di Riforma, chissà se oggi parleremmo di lui. Ecco, perchè la Chiesa e con essa tutti gli uomini inconsapevolmente si è trovata a scoprire un “genio” che altrimenti non avremmo conosciuto.
Certamente la conoscenza non è statica, ma dinamica (K. Popper). Ben vengano le osservazioni, i dubbi, il contraddittorio, ma questi per essere validi devono poggiare su attendibili documenti probatori e non per supposizioni o mere congetture mentali. Se queste mancano allora si fa solo “schiamazzo”!!!
Le uscite su argomenti abbastanza seri non possono essere divulgati sic et simpliciter fuori da un determinato contesto, che presuppone un equilibrato contraddittorio tanto declamato.
Onestà intellettuale vorrebbe che il dissenso e i dubia, pur se legittimi, presuppongonoun’adeguata conoscenza specifica sulle varie branche dello scibile umano per porre in essere ogni “quaestio de quo”. Parafrasando la massima socratica “Scio me nihil scire” – So di non sapere – presuppone un atto di umiltà che solo i Grandi hanno dimostrato di possedere.
Chi scrive ha avuto come Maestro di scuola e di vita Don Alessandro VITETTI, Servo di Dio, il quale aveva una grandissima preparazione umanistica, filosofica, teologica, ma mai ostentava queste sue conoscenze, semmai cercava di mettere l’interlocutore a suo agio, ascoltandolo, correggendolo col sorriso, aiutandolo nelle difficoltà della vita. Esempio luminoso di uomo, di sacerdote e di Santo.
“Nemo est profeta in patria” ammoniva Gesù Cristo, ma se si lavora per il bene della comunità non con sotterfugi, menzogne e quant’altro, ma con onestà intellettuale, sincerità, rettitudine, moralità, umiltà, la società cresce, lasciando alle future generazioni il compito di proseguire e migliorare se stessi e gli altri.
Il confronto produce effetti positivi; la mistificazione no, è deleteria e fine a sè stessa.
E, per concludere, ricordo le belle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciate il 16 Marzo 2017 in occasione della visita al Quirinale di una delegazione di studenti del Liceo Scientifico di Cirò, accompagnati dal Sindaco pro- tempore Avv. Mario Caruso e dalla Dirigente Scolastica pro-tempore Prof.ssa Rita Anania:
” Bene così, continuare sul percorso intrapreso, perché è solo promuovendo cultura, attraverso i personaggi illustri che con la propria opera hanno fatto la storia, che la Calabria potrà avere maggiori occasioni di crescita e di sviluppo. LILIO deve essere motivo di orgoglio per il SUD intero.”