Proseguono al Teatro dei Ruderi di Cirella gli spettacoli previsti per la rassegna del Magna Graecia Teatro Festival. Sabato 10 agosto, alle ore 21,00, sarà portato in scena lo spettacolo “Il piccolo Ulisse. Ovvero la caccia fortunata”. Di Natale Filice. Sul palco del Teatro dei Ruderi: Antonio Fratto (baritono), Andrea Graziano (basso), Imma Iovine (soprano), Mario Massaro (attore), Roberto Nadiani (tenore). Le musiche sono di Salvatore Sangiovanni Il piccolo Ulisse è un’opera lirica in un atto, il cui libretto nulla ha preso in prestito dalla tradizione letteraria, se non una certa predisposizione all’intrigo e alla magia primordiale, tipici di quelle narrazioni nate dal popolo e piegate, all’occorrenza, agli scopi più disparati dell’intellighenzia pre e post-pasoliniana. Il nostro Ulisse, tuttavia, è solo un “pupo” in una scatola. Non insegue i simboli dell’antagonismo e della protesta, non interpreta il presente, non sa niente di niente – non sa ragionare, non sa leggere, non sa scrivere, non sa neanche parlare.
In caso di un piccolo Ulisse che risale la corrente del mito, emettendo il primo vagito nel sogno di un cacciatore, all’interno di una tana di volpe? Semplicemente una storia non-vera, eppure non-falsa. Proponiamo, con i cuori traboccanti di gioia, la negazione degli ultimi vent’anni. Non solo e non tanto perché sono stati inutili, arrabbiati, stucchevoli e ignoranti, ma, piuttosto, per postularne la non-esistenza. Il nostro Ulisse non viaggia, non persuade, non uccide. Si limita ad una semplice, quanto barbarica, emissione vocale. Ritrovare il filo del Mito, per riannodare la trama della nostra coscienza di teatranti nel mondo, risulta, ormai, pretenzioso, quanto impossibile. Piccolo Ulisse nasce sotto un cielo nordico di fine estate, al riparo dalla nuova vulgata dialettofona e minoratamente ideologica. La minorazione, per la verità, c’è, ma è inesplicabile e intraducibile, attraverso una lingua fintamente oralizzante e presuntuosamente fiabistica. Davanti ai nostri occhi balenanti di prosimetri, si annoda la sincronia di un morto vivente: l’Opera. In conclusione, al centro della piazza, allestiamo un nuovo nascondiglio per ladri, briganti, streghe e concubine. Nello spettacolo, oltre ai quattro cantanti e all’attore, sono coinvolti musicisti, disegnatori del suono, un ensemble vocale, animatori video e diversi tecnici.