Dalla panchina completamente distrutta, sul Lungomare Kennedy (nella foto), ai danneggiamenti nelle strutture che hanno ospitato il Presepe Vivente, nella villa comunale “Laudano” di Torretta.
E non farebbe neppure notizia, in questa nostra comunità dove gli episodi di gratuito vandalismo colpiscono la cosa pubblica in modo indiscriminato ed in ogni periodo dell’anno: d’estate come d’inverno, di domenica o nelle festività, gli imbecilli sono sempre al lavoro.
All’accanimento verso una panchina in cemento (poi ovviamente rimossa dal Comune), aggiungiamo la “geniale” bravata di qualche giovincello che nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 ha utilizzato la paglia della capanna nella quale vi era stata la rappresentazione del presepe vivente, nella villa comunale di Torretta, per farsi un falò notturno (magari per il troppo freddo!), oltre a tagliare cavi elettrici sistemati per le manifestazioni organizzate dal G.P.W. nel mese di dicembre
Stavolta nessun commento da parte nostro, ma li abbiamo affidati ai navigatori dei social network pubblicando la medesima foto.
“Vergogna, questi non sono vandali ma drogati di violenza” dice Armando, mentre per Lino “quando uno è stupido lo è 365 giorni l’anno e non necessariamente è drogato o alcolista, spesso sono i figli delle cosiddette buone famiglie!!! Non fatevi influenzare dagli stereotipi.”
Secondo Francesco il problema sta nella mancanza di un impianto pubblico di telecamere: “L’unico paese a non essere video sorvegliato, questo è quello che vogliono i nostri amministratori, iniziamo a chiederci il perché, visto che tali sistemi vengono finanziati gratis dalla comunità europea…”, ma per Francesca “bisogna insegnare il senso civico, le telecamere non formano coscienze”, e poi Giuseppe aggiunge che “a cosa servono le telecamere o video , forse i soggetti si conoscono, come in altri episodi simili, ma nessuno li persegue, come mai?”
“Non è che ci sia molto da commentare, – scrive Luisa – a me questi tizi fanno una gran pena… pensate di quanta frustrazione debbano soffrire per fare questo. E magari sono solo dei ragazzini. La situazione è più triste di quanto si creda”,
“Davvero la scelta migliore è videosorvegliare una città? – si chiede Francesco D. – “Io credo che alla base debba esserci una forte educazione, che spesso è carente, e il rispetto per la propria terra. Non mi trovo d’accordo con chi spera di controllare e di filmare un intero paese. Esistono le forze dell’ordine e il rispetto per i beni materiali e le persone. Usiamo i fondi per altri progetti, per incentivare il turismo, il settore terziario, l’istruzione, le piccole e meritevoli imprese.”
Questione di educazione civica, specie quando non impartita nei tempi e nei modi giusti, dice Fabio: “Si può anche fare attraverso la somministrazione di una giusta punizione per gli atti commessi; pensare che si riesca a passarla liscia sempre e comunque non da il senso della gravità dell’accaduto nelle menti malate di questa gente.”
Infine Daniele: “Videosorvegliare il paese non credo che sia l’unica risposta e quella più adatta, per risolvere questo problema, anzi molto probabilmente andrà a finire che questi soggetti smontino le videocamere o le scambino addirittura per un tiro a segno, bisogna cambiare prima il nostro modo di pensare ed il nostro modo di vedere alcune situazioni, solo così faremo capire agli altri cosa vuol dire aver rispetto per il proprio paese.”