Mancano, ormai, pochi giorni al 23 novembre, giorno della consultazione elettorale per le Regionali. Una breve riflessione è d’uopo e rivolta ad elettori e candidati vibonesi e crotonesi. Per innalzare le due Province, chi può scordare le lotte, accese, che si son fatte, ma ormai il dado è tratto. Province spazzate e quel che rimane è di poco, pochissimo peso. Però nulla si è fatto, o non si è voluto fare,al momento di varare la nuova legge elettorale che in Calabria impone il taglio dei seggi al Palazzo Campanella. Una cosa buona e giusta, ci mancherebbe! Quel che non andava fatto e permesso è la cancellazione dei collegi elettorali di Crotone e Vibo, che invece sono stati unificati con la provincia madre Catanzaro ridisegnando nuovi confini. Si è tornati all’antico. A questo punto le nuove regole ridimensionano la portata elettorale dei due territori provinciali, per cui la lotta intestina per accaparrasi un posto al sole nelle liste elettorali si è rivelata inutile ed ingiustificata.
In soldoni, non c’è trippa per i gatti (candidati) crotonesi e vibonesi. E già, perché dal computo dei voti avranno la meglio quei gatti che possono fruire di un bacino elettorale alquanto più copioso di quello cotoniate e ipponiate. Insomma Catanzaro torna alla ribalta, al centro della politica. I nostri candidati faranno bene a non strafare in questi ultimi giorni, inutile sperperare denaro per fare campagna elettorale. I nostri non saranno eletti, salvo qualche miracolo che venga da san Dionigi e san Leoluca. Qualcuno dirà che i due territori sono stati abbandonati per l’incapacità o negligenza degli amministratori regionali uscenti. No! Tutto si è fatto in scienza e coscienza e solo per un interesse personale ben studiato. Se, nella legislatura uscente qualche rappresentante l’abbiamo avuto, in quella che partorirà l’urna del 23 novembre neanche l’ombra. Voi direte: allora perché si son menati pur di essere candidati? Perché, alla fine, se poltrona non sarà, una poltroncina non la si nega a nessuno! Chi vivrà vedrà!