Eva Berardi e Domenico Frontera, responsabili dell’Ass. Crotone Libera, a proposito del divieto di balneazione in alcuni tratti del mare crotonese, si rivolgono ad amministratori e cittadini per una maggiore consapevolezza per quanto riguarda i dati diffusi da Arpacal che hanno imposto il divieto di balneazione.
Il divieto temporaneo riguarda un ampio tratto di costa in corrispondenza delle stazioni di monitoraggio denominate “2 Km sud dal Fiume Neto, 6 Km sud dal fiume Neto”, al pari di altri preoccupanti segnali conseguenti agli scrupolosi rilievi eseguiti dall’Arpacal e che fanno temere che in futuro tale divieto di balneazione possa essere esteso nel pieno della stagione turistica.
Dai dati pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente e relativi all’inquinamento risulta con assoluta evidenza, affermano Berardi e Frontera, come dall’anno 2014 a tutt’oggi si sia dovuto osservare un progressivo peggioramento delle condizioni di salute del nostro mare e che su quasi tutte le spiagge della città la qualità dell’acqua è peggiorata.
In particolare si è potuto rilevare l’aumento della concentrazione di batteri patogeni comunemente legati all’esistenza di scarichi diretti di fognature non depurate, oppure scarichi, mal depurati o mal disinfettati e potenzialmente responsabili di patologie gastrointestinali che giusto per inciso hanno visto nella nostra Città in questi ultimi giorni un considerevole, sospetto, incremento.
Di fronte a ciò, Crotone Libera denunzia il “silenzio assordante” dell’Amministrazione Comunale di Crotone che neppure ha ritenuto opportuno rispondere ad una specifica interrogazione e contestuale richiesta d’accesso agli atti, tempestivamente prodotta sull’argomento dal Consigliere Comunale Fabrizio Meo.
E’ davvero incredibile che si debba venire, formalmente, a conoscenza della circostanza che i livelli d’inquinamento sarebbero “rientrati” nella normalità soltanto a distanza di giorni dal verificarsi delle gravi criticità riscontrate e denunziate ma quello che maggiormente lascia allibiti è il riferimento “salvifico” alle “correnti degli ultimi giorni” che “probabilmente” avrebbero allontanato il pericolo.
Nessun chiarimento invece sulle cause dei livelli d’inquinamento che nella zona Magna Grecia, sarebbero “ritornati” a essere sotto la soglia di legge, affermazione che sottintende come tali dati avessero perciò superato i limiti senza che i cittadini ne abbiano mai avuto contezza e senza che ancora ad oggi sia possibile conoscere quali siano le ragioni di tale preoccupante condizione che in realtà riguarda numerosi tratti di costa della città che in più occasioni hanno rischiato di vedere i dati dell’inquinamento superare il livello di guardia.
Crotone libera si domanda e domanda a tutti i cittadini se questo sia il modo di gestire e vigilare la nostra risorsa più preziosa, e di salvaguardare la salute, l’incolumità, ed il diritto dei cittadini a conoscere la verità.
Non è possibile che ogni anno si verificano casi del genere non è possiamo più a vedere la schiuma sul nostro mare e un disonore per noi calabresi e per il turismo dovete finirla di scaricare QUESTA FOGNA IN MARE..DOVETE SISTEMARE I DEPURATORI D’ACQUA E UNA VERGOGNA SIETE ANCORA RIDOTTI A QUESTO PUNTO VERGOGNATEVI NON AMATE LA VOSTRA TERRA!!!!