“Siamo tutti ben consapevoli ed abituati ormai al fatto che in tempo di commissariamenti, piani di rientro e perenne stato di crisi non si può pretendere l’offerta sanitaria avuta in passato. Comprendo pure le difficoltà di chi, da pochi mesi in Calabria, si è ritrovato a dover fronteggiare gli innumerevoli problemi, clientele, favoritismi ed abusi che ancora oggi connotano il sistema sanitario calabrese, nonché la disastrosa eredità lasciatagli dalla gestione scopellitiana. Tuttavia, non posso esimermi dal far notare come anche l’attuale Commissario al Piano di Rientro Ing. Scura abbia mostrato finora la più totale indifferenza verso l’ex ospedale “V. Cosentino” cariatese, il quale in condizioni veramente impossibili continua a rappresentare l’unico presidio di sopravvivenza per una vastissima area territoriale (da Crotone a Rossano) altrimenti completamente sprovvista di strutture in grado di fornire assistenza sanitaria” è quanto lamenta in una nota Giovanni Agazio, dirigente Partito Democratico di Cariati.
“Chiarisco che il mio intervento – continua Agazio – non vuole assolutamente essere da “guerra tra poveri”, finalizzato ad ottenere il classico contentino cercando di attirare l’attenzione. Anzi, vuole rappresentare un contributo fattivo alla discussione in merito, soprattutto con l’invito allo stesso Commissario a visitare, come fatto presso altre strutture, il presidio ospedaliero di Cariati, per rendersi conto personalmente della fondamentale importanza dello stesso e dell’essenziale ruolo svolto dal personale superstite che quotidianamente cerca con competenza di garantire un minimo di diritto alla salute. Nella medesima direzione, auspicherei inoltre un maggiore coinvolgimento, tanto dovuto quanto opportuno, della Regione Calabria e del Presidente Oliverio nella gestione delle varie problematiche a riguardo, sicuramente più attento alle diverse realtà territoriali ed in particolare alla fascia ionica calabrese, maggiormente interessata ad una eventuale (perché no!) riapertura del presidio ospedaliero di Cariati”.