Potremmo chiamarla “Il Mare che vorrei”, la bella storia che all’indomani del referendum del 17 aprile prossimo potrebbe concretizzarsi se a vincere sarà il “SI”. Un mare da vivere e amare, da rispettare, un mare quale elemento prezioso e insostituibile depositario di risorse che vanno difese, protette, rigenerate. Un mare quale fonte di turismo, di economia sostenibile, di riserva alimentare. Per questi semplici motivi, è necessario recarsi il 17 aprile prossimo presso i seggi elettorali e votare decisamente per questo referendum abrogativo che così, dia un segnale deciso al governo Nazionale, anche alla luce delle tristi vicende che stanno emergendo e che hanno portato alle dimissioni dell’ex, ministro Guidi.
Un “Si” necessario per dare un termine alle concessioni e non se ne autorizzino di altre. Le conseguenze nell’area circostante il posizionamento delle piattaforme estrattive di Gas o petrolio intorno alle nostre coste, ha portato al depauperamento e impoverimento di molte specie ittiche, con le conseguenti ricadute sull’economia della pesca, ma anche sugli stessi fondali soggetti sempre più a fenomeni di subsidenza. Questi argomenti sono stati trattati durante un incontro a Crotone promosso dall’Enpa, presente con Francesca Pesce aderente al comitato “No trivelle”, dal coordinatore del movimento, Filippo Sestito e dal biologo, Pasqualino Marasco. I lavori sono stati moderati dalla giornalista, Antonella Marazzita. Ampia convergenza sull’importanza e la necessità di promuovere consapevolezza fra la gente sull’importanza e necessità di promuovere il valore sociale di questo referendum, che riguarda noi ma soprattutto le future generazioni. Intanto è stato preannunciato che giorno 4 aprile si svolgerà un incontro con la cittadinanza a Crotone sul tema referendario in Piazza della Resistenza dalle 17 alle 21.