
Al Presidente della Regione Calabria dott. Roberto Occhiuto
Al vice presidente della Regione Calabria dott.ssa Giuseppina Princi
Al Presidente della Provincia dott. Sergio Ferrari
Al Direttore Generale USR Calabria dott.ssa Antonella Iunti
Ai componenti della giunta – Provincia di Crotone
Siamo i docenti dell’Istituto Comprensivo Papanice, un istituto scolastico situato nella provincia di Crotone, in Calabria. Ci rivolgiamo a voi con grande preoccupazione in merito alla bozza della proposta di dimensionamento scolastico che coinvolge le istituzioni del primo e secondo ciclo della nostra provincia. Il piano proposto ci riguarda direttamente, e crediamo che sia nostro dovere esprimere le nostre preoccupazioni e fornire il nostro contributo per garantire che il piano sia equo e sensibile alle specificità del nostro territorio.
Il nostro Istituto Comprensivo Papanice è composto da 4 sedi di scuola dell’infanzia, 4 di scuola primaria e 2 di scuola secondaria, distribuite in diverse aree della provincia. La nostra scuola è complessa e serve non solo la città di Crotone ma anche aree rurali circostanti, spesso prive di servizi adeguati e non paragonabili a quelli delle zone urbane. Ciascuna delle nostre sedi ha una storia unica, e nel corso degli anni, abbiamo lavorato duramente per garantire a tutti i nostri studenti le stesse opportunità offerte alle scuole della città di Crotone.
Il nostro impegno ha portato a risultati significativi e riconoscimenti prestigiosi, grazie a progetti innovativi, attrezzature moderne e supporto psicologico agli studenti. Abbiamo lavorato in stretta collaborazione tra tutte le sedi, assicurando che i finanziamenti europei fossero utilizzati per il beneficio di tutti, senza discriminazione tra le diverse sedi.
Il piano di dimensionamento attualmente proposto potrebbe mettere a repentaglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che sono cruciali per migliorare le opportunità dei nostri studenti a lungo termine.
La bozza di proposta avanzata dalla Provincia di Crotone prevede due interventi:
- L’accorpamento dei nostri plessi di Margherita e Pizzuta all’Istituto Comprensivo di Scandale, creando una nuova autonomia per l’IC Scandale.
- L’accorpamento dell’IC Alfieri di Crotone all’IC Papanice.
Per quanto riguarda il primo punto, riteniamo che la pianificazione del dimensionamento scolastico non debba basarsi solo su considerazioni numeriche, ma dovrebbe riflettere una comprensione approfondita del territorio. La nostra scuola è parte integrante della città di Crotone, anche se alcune delle sedi si trovano in aree rurali con servizi e opportunità limitate. Non possiamo essere considerati parte di un’area ad alta densità demografica come indicato dalle linee guida, e questa complessità è stata recentemente riconosciuta dal Sindaco di Crotone che ha nominato un Ufficiale di Governo per il quartiere Papanice.
La separazione delle sedi del nostro istituto metterebbe a rischio le popolazioni delle aree limitrofe, già vulnerabili a causa di problemi sociali ed economici, nonché alla presenza diffusa della criminalità organizzata. Le nostre scuole non rappresentano solo luoghi di istruzione ma sono anche punti di riferimento per la legalità e la lotta contro la criminalità. Rappresentiamo lo Stato in queste comunità.
Considerando che la proposta potrebbe non rispettare i vincoli imposti alla nostra Provincia, che l’IC Scandale ha un numero di alunni significativamente inferiore alle nostre sedi di Margherita e Pizzuta, e che i genitori sembrano preferire trasferire i loro figli altrove, chiediamo che si consideri seriamente l’accorpamento dell’IC Scandale all’IC Papanice, preservando così la continuità e l’integrità della nostra istituzione.
Questa soluzione consentirebbe all’IC Scandale di mantenere le sue sedi scolastiche e preserverebbe l’unità dell’IC Papanice, contribuendo a garantire un ambiente di apprendimento sicuro e stabile. Siamo fiduciosi che voi, in qualità di rappresentanti delle istituzioni, terrete in considerazione la complessità del nostro territorio e la sua importanza nel tessuto sociale e culturale della Calabria.
Vi preghiamo di valutare attentamente questa richiesta e di lavorare insieme a noi per trovare una soluzione che rispecchi le esigenze delle nostre comunità e dei nostri studenti.