– Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’Arch. Vincenzo Frustaci -.
In data 27 febbraio 2017 il Comitato cittadino “La Collina dei Veleni” ha
presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Crotone un esposto
sui rifiuti interrati del sito di Pertusola.
Firmatario della querela è stato l’ing. Vincenzo Voce, assistito dall’avv. Domenico
Monteleone del foro di Roma.
I fatti, che si vogliono evidenziare alla Procura, erano già emersi con il Processo
“Black Mountain”. Il consulente del Tribunale Ing. Martelloni, nella sua relazione di
consulenza del 2012, aveva scritto che sotto il Conglomerato Idraulico Catalizzato
(CIC), impiegato per mettere in sicurezza una parte del sito di Pertusola (circa 13
ettari), durante i sondaggi di caratterizzazione, aveva individuato che a contatto con il CIC vi erano veri e propri rifiuti riconducibili alla scoria cubilot tal quale o alle ferriti di zinco. Sempre il Consulente del Tribunale aveva scritto che quelle opere di
copertura erano state realizzate in difetto della previa rimozione dei rifiuti interrati.
Nei mesi scorsi, con la presentazione dello studio di fattibilità di Syndial Attività
Diversificate SpA, anche la società del gruppo ENI scrive che sul sito di Pertusola
“viene segnalata la presenza di residui di lavorazione”.
In Pertusola Sud i residui di lavorazione erano proprio le ferriti di zinco, rifiuti
pericolosi contenenti arsenico, piombo e cadmio in concentrazioni elevatissime.
Gli aspetti normativi che disciplinano i rifiuti e un sito contaminato sono
completamente diversi. Nel caso di rifiuti interrati si configura la realizzazione di una
discarica illegale e incontrollata e questi dovranno essere rimossi. Quando si è,
invece, in presenza di un sito contaminato, allora si procede con la bonifica o la
messa in sicurezza permanente del sito. Il Ministero dell’Ambiente il 7 febbraio 2017
ha approvato definitivamente a Syndial Attività Diversificate SpA la messa in
sicurezza permanente di gran parte del sito di Pertusola e con il nuovo progetto,
questi eventuali rifiuti interrati, non solo non saranno rimossi, ma, addirittura, sopra
si vorrebbero realizzare due impianti di confinamento di rifiuti pericolosi.
Il Comitato “La Collina dei Veleni” chiede di fare piena luce su questa vicenda, che
potrebbe dare una svolta alle bonifiche del territorio crotonese, attese ormai da troppi anni.